prodotte sia dalla nostra sensibilità che dalla nostra capacità pratica. Per fortuna non mancano esempi di questo tipo, basti pensare alle ricerche che già a partire dai primi anni ‘90 sono state condotte dal gruppo olandese Droog Design o dai brasiliani Fratelli Campana. L’evidente inquinamento semiotico di cui parlava Manzini già in quegli anni, condusse molti giovani progettisti verso la strada del riciclo, verso un’‘estetica del brutto’ ma intelligente, del prodotto smascherato da ogni sovrastruttura, puro e asciutto.Ne sono un esempio la Rag chair o il contenitore Chest of drawers di Tejo Remy, la Knotted chair di Marcel Wanders, i vasi di Hella Jongerius, o ancora la seduta Favela dei Campana. Si tratta di oggetti che affondano le radici nella ricerca di applicazioni innovative per i materiali spesso poveri, sfidando il senso comune. Oggetti di seconda generazione, nati da prodotti di recupero trasferiti fuori dal contesto e dalla funzione originale e dalla forte componente evocativa. La loro ispirazione attinge spesso a oggetti di uso quotidiano, rifiuti, materiali industriali cui viene restituita una nuova dignità estetica. La scuola giapponese di design Nendo ha progettato la Cabbage
Chair, realizzata con gli scarti dell’industria dell’abbigliamento, una
poltrona ecologica costituita da fogli arrotolati verticalmente uno
sull’altro che possono venire modellati a proprio piacimento.
Chair, realizzata con gli scarti dell’industria dell’abbigliamento, una
poltrona ecologica costituita da fogli arrotolati verticalmente uno
sull’altro che possono venire modellati a proprio piacimento.
Non sono trascurabili i valori positivi e sostenibili di questa seduta.Intanto è creata a partire da un materiale di scarto ma questa è solo una condizione tra le altre, è importante sottolineare che per la creazione della Cabbage Chair non sono stati utilizzati elementi per irrigidire la struttura, e neanche colle o viti. La struttura ondulata dei fogli, infatti, restituisce una forte rigidezza di forma, potenziata dal trattamento con resine al quale i fogli sono sottoposti, insieme ad un effetto ’cuscino’ determinato dall’elasticità dei fogli piegati."
Patchwork Collection, Amy Hunting.Gli elementi sono realizzati interamente in legno e consistono in una sedia, una libreria e 12 lampade che si racchiudono l’un l’altra come matrioske.
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